Home » Diamante

Diamante

Cosenza

Peperoncino e murales

Riguardare i luoghi significa riconoscerli nella loro bellezza, ma anche nelle devastazioni e nelle dispersioni che hanno subito. Saperli assumere anche nelle loro negatività. Con le loro ombre. Con disincanto, senza retorica”. Così scrive in Terra inquieta l’antropologo calabrese Vito Teti, che molto si è occupato di paesi abbandonati e di migranti. Con disincanto, dunque, osserviamo Diamante, uno dei luoghi più celebri della Riviera dei Cedri, per i suoi otto chilometri di spiagge e acque limpide venate d’azzurro e di viola. Il borgo, fondato nel Seicento, guarda il Tirreno da una scogliera, con le case del centro storico che si appoggiano l’una all’altra. Intorno, una febbre edilizia si è impossessata dei luoghi dei pescatori: si è cominciato a costruire, allargare, innalzare villette a schiera per ospitare i turisti che arrivavano a frotte, già a partire dalla metà degli anni Sessanta, quando il lungomare fu allungato perché non riusciva a contenerli tutti. Oggi, questa sorta di lungo salotto affacciato a spiovente sull’acqua è considerato il lungomare più bello della costa tirrenica calabrese. Il borgo da allora è cresciuto senza senso, ma qualcuno ha immaginato che l’arte potesse cancellare il degrado: è così che, su iniziativa del pittore milanese Nani Razzetti, è nato nel 1981 il paese dei murales. Nel giugno di quell’anno Razzetti radunò un’ottantina di artisti italiani e stranieri che, con il loro talento, ricoprirono di significato anonime facciate. I muri dipinti sono aumentati sempre di più e oggi si contano circa 250 murales.

In quest’angolo di Mediterraneo dove in estate si vive più fuori casa che dentro, tutto diventa immediatamente leggibile. Le immagini e le storie raccontate sui muri rimandano alle pitture all’interno delle chiese che in passato illustravano la Bibbia al popolo. A Diamante si passa, come in una sovrapposizione di piani, da superfici colorate che ravvivano facciate, saracinesche e garage di un’edilizia senza qualità, alle vecchie case dei pescatori a picco sul mare, consunte dalla salsedine, slabbrate, ma pur sempre vive. E poi ci sono i ruderi: quelli moderni, dovuti a snaturamenti e recenti abbandoni, e quelli antichi di Cirella, la frazione che di fronte a sé ha un isolotto con il suo stesso nome.

Cirella Vecchia giace in rovina su un promontorio roccioso. Fu un importante porto ai tempi della Magna Grecia e di Roma; poi un obiettivo dei Saraceni, che la saccheggiarono più volte (nella chiesa Madre, sulla volta di una cappella, è scritta a mano la data della seconda devastazione: 1552), infine fu distrutta nel 1806 dalla flotta napoleonica e ricostruita tre chilometri a nord di Diamante. Poco distante dall’area archeologica è stato realizzato il Teatro dei Ruderi, in stile greco, uno spazio utilizzato per spettacoli teatrali, concerti ed eventi come Peperoncino in palcoscenico. Con la riqualificazione del Convento dei Minimi è stato completato il recupero dei ruderi di Cirella. Dalla cittadella diroccata si gode di uno stupendo panorama che spazia da capo Scalea alle baie vicine e all’isolotto di Cirella, con i suoi fondali ricchi di posidonia da cui ogni tanto emerge qualche materiale archeologico. Sull’isola infatti, nei secoli passati, trovavano rifugio durante le tempeste i bastimenti mercantili carichi di uva passa, vino, olio, cedri e legumi. Con l’aggiunta del peperoncino, importato dalle Americhe, sono gli stessi prodotti di oggi.

Diamante, che ai sapori piccanti dedica una festa di cinque giorni, è sede dell’Accademia italiana del peperoncino, il quale ha qui gli stessi colori dei tramonti infuocati sul mare. È invece verde il colore del cedro che ha dato nome alla Riviera: la pianta, originaria della Persia e importata dai Romani, ha trovato un clima favorevole nella valle del Corvino migliorando la qualità del frutto, poi diventato noto come il “cedro liscio di Diamante”. La “perla del Tirreno” – espressione coniata per Diamante dalla scrittrice Matilde Serao – è stasera una terrazza in mare aperto da cui guardiamo le stelle, quasi attaccati al cielo.

Dove mangiare

Lido Azzurro Diamante

Viale Glauco 144

Tel: +39.347.0487003

Pesce fresco, locale a conduzione familiare.

Dove dormire

Hotel Ferretti

Via Poseidone 171

Tel: +39.0985.81428
Sito web: www.ferrettihotel.it

Soggiorno   confortevole sul    litorale di Diamante. Di fronte c’è l’isola di Stromboli, alle spalle la montagna.