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Fiumefreddo Bruzio

Cosenza

Un Fiume d’arte

Cosa ci fa un’odalisca nuda nelle stanze slabbrate del   castello? È un segno di vita, lasciato dal pennello di Salvatore Fiume, che colora di ottimismo il  cumulo  di  rovine del 1807. E se una certa indolenza borbonica ha continuato a dominare, accompagnando il lento degrado di palazzi e chiese, oggi Fiumefreddo rinasce dall’alto dei belvederi marini e delle piazze incantevoli, là dove il verde delle colline si salda con il respiro del Tirreno. Nel brulichio stellare di certe sere d’estate, come nelle luminose mattine invernali, il borgo sembra trovare dentro di sé la pace perduta da una costa sfruttata troppo e male, che può essere riscattata solo dai gioielli di pietra costruiti in altura.

Tolto il cemento, aggiunto calce, riportato alla luce la pietra, Fiumefreddo gioca ora la carta dell’albergo diffuso. Per evitarne lo spopolamento, un medico-mecenate, Raffaele Leuzzi, ha acquistato e restaurato Vico Granatello, una residenza d’epoca che accoglie gli ospiti nel rispetto della tradizione architettonica locale. Questa dimora è il fulcro di Borgo di Fiume, un progetto di turismo sostenibile e di vivibilità del borgo che comprende altri luoghi fisici come una bottega, un negozio di alimentari, un ristorante, e si ispira all’opera di Salvatore Fiume. Il grande artista siciliano nei primi anni Settanta scelse Fiumefreddo come sua residenza estiva, subendone il fascino al punto da esprimersi in geniali esiti pittorici nel castello, nella chiesa di San Rocco e nelle sculture bronzee poste in due terrazze sul mare, La donna sul surf e La ruota della fortuna. Il suo acceso colorismo, gli echi dechirichiani della sua pittura, che tanto deve anche a Goya, lasciano suggestioni nel borgo calabrese: odalische incantatorie nel castello, una cupola affrescata, la statua che sembra lanciarsi a mare dalla terrazza della Torretta e l’enigmatica Fortuna in quella della Rupe. Dalle piazzette panoramiche,   tra   fichi   d’India   selvatici e ferule dal giallo vivace, si ammirano crepuscoli tinti di viola, rosa e arancione, nei quali si staglia all’orizzonte l’ombra scura di Stromboli fumante.

Si entra nel centro storico dalla porta merlata che si apre su piazza del Popolo, dove già si notano i vicoli ciottolati in pietra viva. I contorni della piazza sono segnati dalla chiesa Matrice (XVI secolo) con i suoi pregevoli altari e le tele settecentesche di Francesco Solimena e Giuseppe Pascaletti, e dai palazzi del Barone Del Bianco e Gaudiosi. Proseguendo per via Risorgimento si arriva ai ruderi del castello normanno (XI secolo), costruito nella   parte   alta del borgo sugli strapiombi del vallone. A ridurlo in rovina furono le truppe napoleoniche nel 1807. Dal castello ci si dirige verso piazza Vittorio Veneto, il punto focale   della   vita   cittadina, dove il cinquecentesco palazzo Pignatelli fu dimora di diversi feudatari. Nei pressi, la chiesa dell’Addolorata, di aspetto barocco ma di più antica fondazione (XI secolo), il seicentesco palazzo Mazzarone e la chiesa di San Francesco di Paola (1709) con portale barocco. Più avanti, altre chiese (Santa Chiara, del 1552, e la settecentesca San Rocco affrescata nel 1980 da Salvatore Fiume) e altri palazzetti nobiliari del XVI e XVII secolo con notevoli portali.

Dove mangiare

ConVivio

Vico Granatello

Tel: +39.0982.621023 – +39.348.0519798
Sito web: www.borgodifiume.it

Il cibo buono e pulito è salute: è la filosofia di questa «osteria con orto» cui si dedica un giovane chef, Francesco Santelli, tornato al paese d’origine dopo esperienze di rilievo. Non c’è menu fisso, si mangia quello che c’è: la struncatura (pasta artigianale con sugo della tradizione calabrese), frittata di patate, pomodori di Belmonte, legumi, pesce azzurro secondo stagione, pane e vino biologici.

Dove dormire

Vico Granatello Residenza d’Epoca

Vico Granatello 13

Tel: +39.0982.71864 – +39.348.7937824
Sito web: www.borgodifiume.it www.vicogranatello.it

Un appartamento e cinque camere in un fascinoso palazzo secentesco rinnovato con interventi leggeri e a secco, disposto su tre livelli con vista panoramica sulla marina e sul borgo. Semplicità e raffinatezza.